Un paio di settimane fa ho letto il libro scritto da Leander Kahney sulla figura di Jonathan Ive, il celebre “master-designer” di Apple.
L’uomo che ha creato gli oggetti della celebre casa, rendendoli unici e dipingendo una nuova visione dei device elettronici.
Avevo già letto un altro libro di Leander Kahney (“Nella testa di Steve Jobs”), ma non mi aveva entusiasmato: forse si parlava da troppo tempo della figura di Jobs e cominciavano a circolare notizie, studi e considerazioni via-via sempre più scontate.
Stavolta invece sono rimasta piacevolmente sorpresa: vuoi per la figura raccontata e vuoi anche per la evidenziazione di alcune caratteristiche salienti, già note ma ben raccontate e trattate.
Prima di tutto la attenzione di Jony Ive per la semplificazione: una passione difficile da perseguire perché per semplificare bisogna togliere, ridurre e ottimizzare. E non è così facile come sembra anche se lui ci riesce egregiamente.
Una sorta di ossessione, la sua, che lo accompagna fin da prima del suo ingresso in Apple e che creerà quello stile che ha reso inconfondibile gli oggetti prodotti dalla casa di Cupertino.
Poi la nota attenzione per il cliente. In particolare per l’esperienza utente.
Una attenzione che esplora come l’essere umano interagisce con gli oggetti e arriva a studiare anche l’esperienza dell’aprire le scatole che contengono i dispositivi Apple (ricordo ancora la scatola che conteneva l’iPhone).
Il tutto perseguendo la bellezza delle forme. L’estetica degli oggetti. Attraverso la linearità e la ricerca sull’impiego di nuovi materiali.
Semplicità. Attenzione per l’utente. Bellezza.
Tre concetti cardine che penso siano attualissimi e potrebbero fornire spunti anche nelle nostre scuole di design e di architettura.
Infatti ritengo che testi simili (come anche film-documentari come quello che ho visto di recente su Sir Norman Foster) siano molto più interessanti di molti libri canonici di storia dell’Architettura, perché più coinvolgenti e più attuali.
Sarebbe una iniziativa interessante introdurli nelle bibliografie d’esame: credo che stimolerebbero dibattiti e riflessioni, nonché spunti di crescita e di sperimentazione.
Un pensiero riguardo ““Jony Ive. Il genio che ha dato forma ai sogni Apple” [VIDEO]”