Slot Temporale

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Questa stravagante commistione di due parole quasi ridondanti tra loro (“slot” e “temporale”, nel senso di tempo), mi è venuta in mente oggi, mentre guardavo ad una serie di iniziative culturali e digitali alle quali mi sono iscritta.

Tra la Fondazione del Corriere della Sera (che avvia un ciclo di tre conferenze dal titolo “Cultura e Sviluppo nel mondo che cambia”, che verteranno sulla “Creatività”, sulla “Innovazione” e sulla “Conoscenza”), le iniziative di Meet the Media Guru, la magica scoperta che ho fatto delle visite guidate ad Hangar Bicocca (spazio spettacolare!)  e le conferenze della Social Media Week (che si terrà a Milano settimana prossima), mi sono resa conto che il comune denominatore di queste iniziative è il tempo.

60, 90 minuti massimo di conferenze e visite. Non di più.

Uno specchio dei tempi (sempre più accelerati) che inizio ad apprezzare particolarmente anche io.

E mi domando, da migrante digitale quale io mi sento, se questo è indice di un abbassamento di attenzione e di volontà di approfondimento, oppure se si tratta semplicemente di un cambio radicale del modo di comunicare.

Perchè osservo (o per lo meno, mi sembra di osservare) che sì, c’è una maggiore superficialità della condivisione di informazione (prova ne sono certe bufale, gettate abilmente in rete, alle quali abboccano subito in tanti, senza previa verifica della veridicità della notizia), ma c’è anche una abile ricerca di trasmissione e condivisione di informazioni, operando delle sintesi efficaci.

Sintesi che – ribadisco – apprezzo sempre più, forse perchè riescono a trasferire contenuto senza entrare nella “pericolosa” zona del calo di attenzione (che non ricordo più dopo quanto tempo si verifica).

Infatti – in contemporanea – mi rendo conto che davanti a filmati lunghi, tomi impressionanti e visite guidate fiume, mi stanco, mi distraggo e mi annoio.

Mi affascina il linguaggio e la comunicazione, ed i mezzi utilizzati per trasmetterli.

Ed in una Era come questa – dove la comunicazione (soprattutto visiva… ma questa è un’altra riflessione che mi facevo dopo avere visto Prometheus) ha assunto aspetti affascinanti che presagiscono evoluzioni che forse noi (almeno io…) non riusciamo ancora ad intuire – accorgermi di un cambiamento percettivo che mi interessa da vicino, mi stupisce e mi disorienta.

Io, me!, povera migrante digitale che ha passato anni a studiare tomi mostruosi, visitando mostre oceaniche…

Immagine tratta dal Sintesi Digitale

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