Guardando il film Prometheus di Ridley Scott ho avuto l’ennesima conferma che il cinema (un certo tipo di cinema) ha raggiunto dei livelli di potenza visiva notevole.
Gli effetti speciali sono – per me – una gioia per gli occhi.
Provo quello che credo possa essere definito lo stupore, la meraviglia, come una bimba davanti (e dentro) al Paese dei Balocchi.
Peccato però per un altro aspetto che vedo sempre più vacillante e debole: la narrazione.
Infatti Prometheus è molto debole da un punto di vista narrativo.
Non c’è nessun colpo di scena che ti fa restare a bocca aperta.
Non c’è emozione.
Ed è una cosa che osservo sempre più nei colossal.
La cosa mi lascia perplessa anche da un punto di vista economico: possibile che non ci siano le risorse per costruire una struttura narrativa robusta ed epica, mentre si investono montagne di soldi nella creazione di effetti speciali impensabili fino a poco tempo fa?
Non siamo più capaci di raccontare storie?
Nonostante il gran parlare di storytelling, ed il profilare dei relativi storyteller.
O siamo diventati creativamente pigri?
Assuefati dal flusso continuo di informazioni e parole (non siamo più noi a cercare storie e parole, ma storie e parole a cercare noi).
E, se non siamo più capaci di raccontare storie (nello specifico nella cinematografia), sopperiamo con effetti speciali sontuosi e faraonici?
Oppure – ancora, in una sorta di corto circuito – la potenza visiva (ed i suoi immensi mezzi di persuasione) ci ha fatto impigrire nella nostra capacità narrativa? (Quindi non solo flussi di informazioni e parole, ma anche tecnologia sempre più avanzata con sempre maggiore dominanza della comunicazione visiva.)
Eppure, tornando a Prometheus, i video che comparivano su You Tube (i Viral Clip) in fase di pre-lancio del film, erano fortemente evocativi.
Comunque sia andata, Ridley Scott (con i teaser realizzati in un momento nel quale non si vedevano ancora certe modalità narrative che negli ultimi anni sono proliferate) ha inventato una nuova cinematografia facendo partire la storia da “fuori la sala di proiezione”, temporalmente prima della storia narrata al cinema, calandola in una sorta di “realtà nostra imminente” (il video del TED Talk del 2023 è emblematico).
Un pensiero riguardo “Riflessioni attorno a Prometheus e la narrazione”