Il Mondo è cambiato…!
“Ma dai!? Ma giura!? Non ce ne eravamo mica accorti…!”, potrebbe pensare qualcuno. E a ragione.
Ma questa riflessione banalissima ed evidentissima, arriva da una serie di ragionamenti che mi facevo ieri mattina.
Tutto è partito dal pensiero che sto finendo lo shampoo e la crema districante per i capelli.
Purtroppo sono di una marca di un noto parrucchiere e pensavo – fino a non molto tempo fa – che sarei dovuta andare in uno dei suoi saloni per acquistare i prodotti.
Finché, qualche settimana fa, non ho scoperto che posso acquistarli direttamente on-line da una nota catena di profumerie.
Pensando a questo (pensiero di altissimo livello…), ho anche pensato che spesso faccio le corse alla sera per arrivare a casa in tempo utile per fare la spesa, prima che il supermercato del posto in cui vivo non chiuda (e ciò avviene alle 20.00). Ed improvvisamente mi è tornato in mente che forse una soluzione comoda c’è: l’acquisto on-line dei prodotti alimentari, attraverso il portale di una notissima catena di supermercati, con consegna a casa tua fino alle ore 22.00 (se non ricordo male). Quindi posso fare il mio ordine da un qualsiasi portatile, pc, tablet… e – senza correre come una forsennata – arrivare a casa e aspettare la consegna. Magari costa un po’ di più, ma il risparmio in termini di tempo ed il guadagno in termini di corse, è molto alto.
Proseguendo queste riflessioni, mi sono ricordata che lunedì devo andare a Padova per una riunione. Il solo pensiero mi fa venire il mal di pancia: tanti chilometri, riunione di 2-3 ore, e altrettanti chilometri per tornare indietro, col buio e la stanchezza che ti accompagna.
Ho pensato che abbiamo installato Skype in ufficio ma non lo abbiamo mai attivato.
Acquistando per pochi soldi una webcam ed un microfono, potremmo serenamente fare tutte le riunioni del mondo, agli orari più impensati, riducendo drasticamente i chilometri percorsi e guadagnando tempo prezioso.
E pensando sia agli acquisti on-line (consegna a casa, o dove vuoi tu), che a Skype & C. (grazie al quale ieri ho avuto un bel colloquio telefonico dove ho scambiato idee ed opinioni su un importante progetto, mentre nei giorni precedenti ho fatto lunghe chiacchierate con amici veneti e – grazie a queste modalità di collegamento – sto costruendo assieme ad altre persone, dislocate geograficamente ovunque, una serie di iniziative), ho percepito realmente che il mondo sta cambiando ed è cambiato.
Sembra di una banalità e di una evidenza scontata, ma forse non lo è così tanto.
Perché proprio una settimana fa, girando per Milano con delle persone, si osservavano alcuni esercizi commerciali chiusi, e si rifletteva sulla “crisi”.
Sì, è vero, la crisi c’è ed è pesantissima.
Personalmente – essendo una Partita IVA – vivo costantemente con la Spada di Damocle sulla testa, col pensiero fisso di dovermi reinventare per essere pronta ad affrontare virate improvvise di rotta…
Però, pensando alle molteplici attività di commercio di beni materiali ed immateriali, forse non è stato totalmente metabolizzato questo cambio operativo.
Io, come utente finale, trovo comodo reperire ciò che mi interessa on-line, acquistarlo a qualsiasi ora e farlo arrivare direttamente a casa (salvo alcune merci, tipo abbigliamento, per le quali ho ancora la necessità di vederle, toccarle e provarle).
E forse qualcuno che svolge questa attività non ha ancora ben recepito questo cambio radicale che è in corso.
Analogamente, credo che qualcuno che lavora all’interno di team dislocati in vari punti geografici, non ha ancora ben percepito che esistono tecnologie che permettono di alleggerire parecchio la fatica degli spostamenti.
Io, come progettista e venditore di servizi, trovo molto comodo poter usufruire delle tecnologie di comunicazione sempre più avanzate, che mi permettono di dialogare, ragionare, progettare con persone che si trovano chilometricamente distanti.
Una volta tutto questo non potevo farlo o, se potevo/dovevo, dovevo sobbarcarmi chilometri e chilometri di strada.
Qualcuno potrebbe obiettare che così si finirà per stare ognuno nel proprio loculo/cubicolo, isolato dai propri simili pur essendo in contatto col mondo intero.
Non sono totalmente d’accordo.
Quello che forse non riusciamo ancora a percepire bene è invece l’allargamento immenso dei confini operativi e il guadagno di tempo (che si perde/perdeva negli spostamenti) per fare altro, ottimizzandolo a favore di altre attività.
Ma forse mi sbaglio…
Non lo so…
Questo è semplicemente un flusso di coscienza, partito da una constatazione che mi sta finendo lo shampoo…
[Immagine tratta da Google Image]