Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve

20120729-193236.jpg“Quando pensi di non avere tanto tempo puoi permetterti certe libertà”

Oggi ho finito di leggere un bel libro (almeno per me).

Ha rappresentato una vera e propria boccata di aria fresca, dopo un periodo durante il quale, qualsiasi libro prendessi in mano, a metà (poco più, poco meno) della sua lettura, mi arenavo sistematicamente.

Sono andata avanti così per mesi, fino a che mi sono resa conto del comune denominatore che legava tutti questi libri: management, crescita personale e affini.
Nulla in contrario su questi testi, che tanto mi hanno aiutato e sono stati fonte di ispirazione per me, ma mi sono accorta che avevo bisogno di leggere altro.
Avevo bisogno di leggere di storie, di avventure, di personaggi che – attraverso le loro gesta – trasmettessero un messaggio (lo avevo già sperimentato di recente leggendo due libri a tempo di record: uno scritto da Alan D. Altieri ed uno scritto da Anna Castelli).
E così, messi momentaneamente da parte i testi di management e coaching, ho preso in mano questo libro (di cui avevo letto qualcosa su una rivista o un quotidiano, non ricordo…).
Se è vero (come ormai credo) che nulla accade per caso, questo libro mi ha riconciliato con il mondo della lettura (da me sempre amato).

È stata una boccata di aria fresca!

Mi sono divertita a seguire le vicende surreali del protagonista, Allan Karlsson, che – alla vigilia del suo centesimo compleanno – fugge dalla casa di riposo e, per una serie di incredibili coincidenze, si ritrova coinvolto in una serie di avventure popolate di personaggi degni di un film dei fratelli Coen o di Guy Ritchie: un campionario di umanità surreale, ognuno con la propria storia più o meno dentro il confine della delinquenza, che accompagna questo strampalato centenario, dispensatore di saggezza, dalla storia personale assai stravagante…

Scorrevole, divertente e pieno di tante piccole perle di saggezza anche popolare (prima fra tutti il pensare in modo positivo… “solo così si riesce a trovare la soluzione ai problemi”…) è un inno alla vita. Mi ha talmente coinvolto che ci ho letto un invito a vivere la vita e le opportunità che essa ci offre; a non prendersela, a pensare in modo pro-attivo e a non arrendersi.

Qualcuno su Anobii ha definito Allan Karlsson un moderno Forrest Gump…
Forse. Ma anche forse no. Per me resta un personaggio alla fratelli Coen (o Guy Ritchie).
Chissà se sarà uno di loro a curare la regia del film in preparazione…?
Ne verrebbe fuori un prodotto molto-molto interessante…!

Buona lettura!

“Nessuno ci sapeva stregare meglio di mio nonno materno quando, seduto sulla panchina di legno e chino sul bastone, raccontava le sue storie masticando tabacco.
‘Ma… È vero, nonno?’ chiedevamo stupiti noi nipoti.
‘Quelli che dicono soltanto la verità non sono degni di essere ascoltati’, rispondeva il nonno.”

4 pensieri riguardo “Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve

    1. Ciao Giuliano,
      no, non li butto quei libri (al limite li dono a qualcuno o a qualche ente).
      Li considero comunque dei testi di studio, di approfondimento e di arrichiamento professionale.
      Basta semplicemente variare, in modo da renderli anche più efficaci, facendo sì che l’interdisciplinarietà e la contaminazione di generi diventi un “modus operandi”.
      Buona giornata.

      Barbara

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