Dualismi

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Immagine tratta dall’account Twitter di Federica Rovati

“Avere ragione o essere felici?”
“Mentalità rigida vs mentalità di crescita”

Bianco o nero…?

Dualismi.
Semplificazioni.

Che hanno un senso per intravedere il bandolo in una matassa aggrovigliata, per cercare di intravedere macro-famiglie in mezzo a tante particolarità, per fornire qualche primo elemento utile a capire situazioni complesse.

Ma che non possono – secondo me – essere la Guida (con la “G” maiuscola) utile per leggere la realtà “in toto” e non posso essere usati come strumenti validi per tutte le soluzioni (come quelle chiavi universali, quei passepartout che aprono tutte le porte).

Non è così semplice.

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Immagine tratta da Tumblr

La realtà è troppo complessa e multiforme per poter essere categorizzata.
La categorizzazione va bene per vendere istant-book.
Va bene per vendere rimedi rapidi e palliativi effimeri.
Ma la realtà là fuori è altro. Ben altro.

“Aspiriamo a una soluzione, aspiriamo alla serenità, ma non abbiamo tempo, non abbiamo la pazienza, non abbiamo la tenacia per cercarla e ingoiamo riconoscenti soluzioni veloci, cibo veloce, sesso veloce, tutto ciò che promette un rimedio rapido, viviamo nel tempo dell’accelerazione. I manuali di auto aiuto ci promettono una vita migliore, dieci modi per smettere di bere, di ingrassare, di rimpiangere, di aver paura, dieci modi per vivere, raramente sono più di dieci, non ce la faremmo ad assimilarne di più, dieci come le dita, dieci come comandamenti. Dieci modi per vivere.” [Jón Kalman Stefánsson, “I pesci non hanno gambe”, Ed. Iperborea]

Stamattina leggendo un post di una pagina Facebook (“preferisci avere ragione o essere felice?”), mi sono fermata a pensare.
E ho riflettuto su questo dualismo.

Pensavo che spesso per me avere ragione equivale a (mi provoca) soddisfazione.

Ma non la ragione che si dà per il “contentino”, bensì il riconoscimento della ragione altrui. (Un riconoscimento della altrui intelligenza e identità. Un processo che può essere lungo e faticoso.)

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Dal sito chiaradinotte.wordpress.com

Per come la percepisco, per come la intendo, la felicità (il suo concetto, la sua idea) è troppo “lontana”. Irreale e staccata dalla quotidianità.

Anch’essa venduta in libricini che spacciano sogni e che fanno leva su dolore e piacere per iniettarti una idea, un bisogno, che forse non esiste (o non esiste nella forma in cui te la raccontano) e che – proprio per questo – può innescare disagio ed una sua ricerca spasmodica, inseguendo una chimera.

Lecite le domande che mi potrebbero essere poste a questo punto:

Sei mai stata soddisfatta? Sì, qualche volta.
Sei mai stata contenta? Sì, qualche volta.
Sei mai stata serena? Sì, qualche volta.
Sei mai stata felice? Non lo so, non lo ricordo.

Soddisfazione, essere contenti (che lo sento diverso dall’essere felice), serenità, sono secondo me stati raggiungibili (con scelte, dialoghi, esperienze e – talvolta – immense fatiche).

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© Stephen Clough – dal sito di Nicola D’Ardiè

Felicità (essere felici) è uno stato che dubito sia raggiungibile così come viene codificato e interpretato dal linguaggio corrente:

Stato d’animo di chi è sereno, non turbato da dolori o preoccupazioni e gode di questo suo stato. L’aspirazione alla f. è caratteristica dell’etica classica, che la chiamò eudaimonia (➔ eudemonismo). Trascurata nella filosofia moderna in seguito alla posizione rigoristica assunta da I. Kant, la nozione di f. è rimasta viva nella tradizione culturale anglosassone, ispirando il pensiero filosofico, sociale e politico. A questa tradizione si ricollega la difesa che del concetto compie B. Russel nel suo The conquest of happiness (1930). [Da Treccani – voce Felicità]

Ed il suo spaccio (come una droga a cui tutti aspiriamo) attraverso induzioni ricoperte di glassa, lascia sgradevoli tracce collose ed appiccicose, una volta che lo strato si scioglie al sole della realtà.

2 pensieri riguardo “Dualismi

  1. Grazie Barbara!!! Ti leggo come sempre, e come sempre mi piacciono le tematiche che tratti. Ah, i dualismi questa volta. Io non ci credo in questa dualità della vita. Invece sì, credo nella felicità! Finalmente una ricerca forse la più longeva, sulla felicità negli esseri umani svolta inn un periodo di 75 anni, che viene a dirci di più su ragioni che noi intrinsecamente conosciamo. Buona visione! http://www.ted.com/talks/robert_waldinger_what_makes_a_good_life_lessons_from_the_longest_study_on_happiness

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