Raccontare per iscritto uno speech al Toastmasters è un po’ un controsenso.
Va bene per descrivere i contenuti, dare dei riferimenti bibliografici, fare delle considerazioni aggiuntive che il tempo dello speech non ha consentito.
Ma Toastmasters è soprattutto Public Speaking.
Ed il Public Speaking è composto da moltissime variabili:
- contenuti,
- linguaggio,
- tono di voce,
- linguaggio del corpo,
- emozioni condivise.
E quindi – dopo ben due anni e 6 speech – finalmente oggi mi sono fatta coraggio e mi sono guardata nel video del discorso che mi è valsa la vittoria.
Analizzando(mi) e valutando dove c’è da lavorare ancora e dove sono i punti di forza.
Lascio a questo punto la parola alle immagini…
Ogni feedback è benvenuto.
(Rivedendomi ho sorriso anche agli arguti feedback ricevuti, tra i quali uno mi aveva particolarmente colpito: “Ti tocchi spesso il naso“)
Quando si è lì, davanti ad un pubblico più o meno conosciuto, si possono fare tanti gesti inconsapevoli e rivelatori di micro-scariche di tensione.
I libri menzionati nello speech sono (in ordine di citazione):
- “La bibbia delle vendite” di Jeffrey Gitomer
- “Il più grande venditore del mondo” di Og Mandino
- “Quiet” di Susan Cain