L’immagine in evidenza mostra il giardino del complesso di Viale Lombardia 17
La bellezza cura.
Magari non cura il corpo, ma la mente sì.
E se la mente sta bene, anche il corpo (forse) ne beneficia.
E di “bellezza terapeutica” si è parlato anche in un recente incontro di un bookclub.
Ma questo post (scritto dopo una lunga pausa, con un paio di altri articoli fermi in bozza) non è dedicato ai libri.
E’ dedicato ad uno spazio tornato fruibile e ai suoi antichi splendori.
(Spazio di cui – confesso – non ne conoscevo l’esistenza.)
Infatti sabato pomeriggio ho visitato – con WAAM – Casa Corbellini Wassermann, tornata accessibile grazie al restauro da poco terminato (2019) ad opera dello studio Binocle e che ospita la galleria d’arte Massimo De Carlo.
[Qui un articolo dedicato, pubblicato su Domus.]

Progettata e costruita da Pietro Portaluppi tra il 1934 e il 1936 per le famiglie da cui prende il nome (in particolare August von Wassermann, imprenditore del mondo della farmaceutica, fu anche scopritore del metodo per la diagnosi della sifilide), semplicemente meraviglia per gli spazi, la luce ed i materiali usati.
Modernissima nella fruizione e distribuzione degli ambienti, così come nelle finestrature orizzontali ed ampie che catturano la luce.
Opulenta per la preziosità dei materiali impiegati che però mantengono un rigore che forse – paradossalmente – ne sottolinea ancora di più la preziosità.
Ho scattato 40 foto per un’ora di visita.
Incantata da ciò che mi circondava.
Scegliendo di far parlare alcune di esse in questo post, accompagnandole con pochissime parole.
[La gallery completa è disponibile su Flickr a questo link: Casa Corbellini Wassermann.]