Riprendendo i podcast

L’altro giorno pensavo (ed esternavo su Facebook):

Stavolta non mi faccio fregare come al primo giro.
No.
Perché al “primo giro” sono andata in sovraccarico emotivo e non ho letto un libro per tutto il lockdown (una anomalia per me, che sono una “lettrice forte”). Recuperando poi (tra prestiti in biblioteca, acquisti e audiolibri), viaggiando oggi sui 23 libri letti (in una sorta di recupero del tempo perduto).
Stavolta proseguo e rinforzo, registrando letture (nel rispetto dei copyright) ripartendo con Spreaker (come già scritto un paio di giorni fa).
Forte di alcuni strumenti domestici (ma efficaci) acquisiti durante la registrazione di letture per il Patto per la Lettura.
Forte anche di una centratura recuperata (e di una pulizia fatta) durante il percorso di psicoterapia.
Stavolta non mi faccio fregare.
Proprio no.

Una specie di “colpo di reni” (una reazione) rispetto le imminenti (e progressive) restrizioni, che alla prima tornata mi avevano un po’ turbato.

Uno scatto in avanti rinforzato – inoltre – dal recente ritorno nel mio profilo Spreaker per fare un controllo random e piccola manutenzione.
E che ha riservato una piccola sorpresa.

Che poi è una piccola sorpresa-non-sorpresa perché chi mastica un po’ di web, algoritmi, ecc. ecc., sa che le notizie che immettiamo in rete, camminano poi con le loro gambe.
Anche se te le dimentichi.

E così è stato per circa un anno con i miei podcast, abbandonati a se stessi.
Ma che – pur nella microscopicità dei numeri – hanno continuato a fare i loro passettini.

E così, forte di questi “numerelli”, e forte della convinzione che

leggere cura l’anima

ho ripreso in mano il canale, riattivando l’abbonamento e ricominciando a leggere ad ad alta voce.

Ripartendo oggi con le letture tratte dal sito Nuovo e Utile (di Annamaria Testa), e selezionando testi da leggere i cui diritti d’autore sono decaduti.

Ascolta "Nuovo e Utile di Annamaria Testa" su Spreaker.

Ecco quindi che un insieme di eventi e scoperte mi ha riavvicinato ai podcast

la passione per la lettura,
la scoperta degli audiolibri (da me sempre scartati a priori) che tanto mi stanno anche insegnando in tema di interpretazione del testo,
l’essere lettrice volontaria del Patto di Milano per la Lettura che si è avvicinata agli audio in questo tempo di pandemia (non potendo fare tutti gli eventi in presenza),
l’essere convinta del beneficio della lettura,
e il desiderio di condividerlo come conforto in questi tempi così complessi,

rimettendo in marcia una piattaforma dimenticata per un po’ di tempo.

[La foto in evidenza è di CoWomen su Unsplash]

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