Narrare, narrarsi…

Foto courtesy di Sebastiano Zanolli (pagina pubblica)
Foto courtesy di Sebastiano Zanolli (pagina pubblica Facebook)

Io sono una guerriera ed una viaggiatrice.
Io cerco l’Araba Fenice, convinta che esista.
Io cerco, cerco, cerco… Sperando di trovare.

Questa è una descrizione che ho dato di me stessa, quando mi è stato richiesto praticamente a bruciapelo.
Lo so che sembra una roba da matti (e forse lo è), però assicuro esserci un motivo.
E la dice molto più lunga di quanto non si pensi.
Anche per me, che rileggo questa specie di tweet col senno di poi (l’ho scritto un paio di settimane fa).
Ci sono molte tracce utili.

Alessandro Zaltron | Francesca Gazzola | La Grande Differenza
Francesca Gazzola e Alessandro Zaltron

Ma andiamo con ordine: sono di ritorno dal corso di Storytelling organizzato da La Grande Differenza.
Un corso gestito a quattro mani da Francesca Gazzola e Alessandro Zaltron, che ci hanno accompagnato in una giornata intensa in esplorazione della “scienza della narrazione”, con  annessi momenti di sperimentazione e laboratori.

Momenti di laboratorio (Foto courtesy de La Grande Differenza)
Momenti di laboratorio (Foto courtesy de La Grande Differenza – pagina Facebook)
(Foto courtesy de La Grande Differenza - pagina Facebook)
(Foto courtesy de La Grande Differenza – pagina Facebook)

Nel mentre ascoltavo, prendevo appunti e facevo gli esercizi, sentivo dubbi e riflessioni che rimbalzavano nella testa stile palline in un flipper.

Mi facevo domande su domande, e mi appuntavo sul bloc-notes “Note interne” nelle quali evidenziavo ed isolavo appunti sulla (mia) narrazione personale.
Facendomi domande tipo: “È giusto quello che sto facendo? Oppure c’è qualcosa di fondamentale che non funziona?”

Quello che ascoltavo si agganciava alle inaspettate elevate visualizzazioni del precedente post sul BIM (che esce dallo stretto ambito di “Imparare leggendo”) e mi faceva pensare alle competenze presenti sul profilo di LinkedIn (sul quale scrissi un articolo, qui sul blog, qualche settimana fa). Facendomi pensare ancora una volta a come mi vedono gli altri.

Nel frattempo gli stimoli continuavano, ed il ribaltamento del concetto del “viaggio dell’eroe” (gli eroi sono coloro che ci leggono/ascoltano, noi siamo i facilitatori) ha avuto l’effetto di una illuminazione nella testa della sottoscritta.

Storytelling | La Grande Differenza

Scrivendo, riflettendo, ascoltando, le idee continuavano a modificarsi (idee che già giacevano in stato embrionale dal corso di blogging).

Poi tornando a casa, in autostrada, mi sono detta (in tono canzonatorio, ma neanche così tanto):
“L’è tutto sbagliato! L’è tutto da rifare!”, (parafrasando Gino Bartali).

Io sono un Architetto, ma anche no…
Io sono una lettrice, ma non solo…
Io cammino e cerco cose nuove da imparare…

E avanti così, con pensieri che si accavallano per tutti i 200 km di strada.

Morale della giornata?
Mai dare nulla per scontato.
A volte i percorsi non lineari sono quelli più interessanti da seguire, perché non sai dove ti porteranno.
E penso vadano assecondati.
Perché forzare potrebbe non essere la soluzione migliore.

Sono tornata a casa con bozze di pensieri, tracce di storie ed una cassetta degli attrezzi più ricca di strumenti.

Link utili:
Alessandro Zaltron – http://www.alessandrozaltron.com/
La Grande Differenza – http://www.lagrandedifferenza.com/
Sebastiano Zanolli – http://www.sebastianozanolli.com/

E qualche consiglio di lettura…

Un po' di libri: Alessandro Zaltron e Sebastiano Zanolli
Un po’ di libri: Alessandro Zaltron e Sebastiano Zanolli

“Raccontarsela” di Alessandra Cosso [VIDEO]

Il libro di Alessandra Cosso, dal titolo (sibillino) “Raccontarsela”, è un concentrato di come il nostro modo di “raccontarci” (e “raccontarcela”, appunto) influisce su noi stessi e sull’ambiente che ci circonda (influenzando la percezione che gli altri hanno di noi).

Ho trovato questo libro veramente molto interessante: un excursus denso ed esaustivo nelle teorie della linguistica, delle neuroscienze e di altre discipline collegate, utili a focalizzare il lettore sulla importanza e la potenza che il linguaggio riveste.
Linguaggio (scritto e verbale) che usiamo ma che è stato “usato” (e viene “usato”) anche su di noi e contribuendo alla nostra formazione caratteriale e culturale.

Considero questo lavoro di Alessandra Cosso come uno di quei libri ad albero”: parti dalla sua lettura (e dalle citazioni ampiamente supportate da una ricca bibliografia), per poi proseguire in approfondimenti autonomi che ti fanno esplorare nuove strade, facendoti scoprire percorsi nuovi ed interessanti.

Lo consiglio. Caldamente.
Per i contenuti ed anche per la semplicità e la fluidità del linguaggio usato. (Che non è poco in testi di questo tipo, dove è facile scivolare nella complessità della spiegazione)

Per chi vuole, qui sotto la videoriflessione (durata 6 minuti circa).

Buona lettura e alla prossima!

Storytelling per Exhibitionist

foto

Mercoledì sera ho assistito alla conferenza di Andrea Fontana (dell’Osservatorio di Corporate Storytelling), in merito allo Storytelling applicato alle fiere.

L’iniziativa rientra all’interno della rassegna Exhibitionist, di Fondazione Fiera (in collaborazione con Regione Lombardia, Camera di Commercio e Meet the Media Guru): un ciclo di conferenze che coniuga il mondo fiera con le nuove tecnologie ed i nuovi modi di comunicazione.

Mercoledì 20 marzo è stata la volta di una disciplina che sta acquistando sempre maggiore attenzione anche in Italia: lo Storytelling.

E’ stato interessantissimo. E’ stato un evento denso di spunti e che – personalmente – mi ha aperto un mondo di notevoli dimensioni.

Ed anche la forma di narrazione della conferenza è stata una esperienza di storytelling: via le slide, sì ad una telecamera in posizione zenitale, che riprende il tavolo sul quale Andrea Fontana mostra oggetti, fogli e foto che vengono proiettati sul mega-schermo alle sue spalle.

Insomma, una “Super-Esperienza“. Un viaggio molto interessante.

Di seguito, una serie di appunti presi in ordine sparso, durante la conferenza…

Diritti al Racconto:

  • diritto alla bilocazione: se vogliamo raccontare qualcosa, dobbiamo poterci perdere
  • diritto alla emozione autobiografica: una emozione che cambia aspetti della nostra esistenza
  • diritto di credere: quando ci raccontano qualcosa, noi sospendiamo la nostra capacità critica
  • diritto a perdersi: diritto a perdersi all’interno della narrazione
  • diritto a combinare la dimensione analogica con quella digitale (viene citato il caso di Moleskine Evernote: una applicazione associata per Android associata ad una particolare forma linea dei famosi taccuini Moleskine)
  • diritto ad essere imprigionato dalla narrazione: legame con la realtà

Parola chiave: Tradinnovazione

Stato d’animo chiave: passione erotica – la narrazione genera passione.

La narrazione è un processo mentale: pensiamo per narrazione. Quando narriamo qualcosa a qualcuno si verifica una sincronizzazione dei cervelli.

Cos’è un racconto? Diventa un medium mentale permanente:

  1. protagonisti
  2. azioni
  3. obiettivi
  4. trame
  5. risultati

Case History 1: Fiera Linea Pelle: una fiera che – grazie ad un esperimento di storytelling – viene riproposta in chiave totalmente nuova ed esperienziale, uscendo dalle mura delle fiera e coinvolgendo l’intera città. Lo slogan dell’edizione 2012 è stata “Linea Pelle – la magia della pelle nelle fiabe“, partendo proprio da un libro di fiabe per ragazzi, creando una esperienza narrativa.

Nella creazione di un evento narrativo i fattori dominanti e da tenere sotto controllo:

  • racconto 
  • mezzi
  • processi di costruzione
  • spazio
  • lettore/visitatore

“Se io racconto qualcosa a qualcuno, la cosa più importante non sono io, sei tu.”

Tema – Analisi del lettore – Racconto

Racconto: 1) protagonisti – 2) trame – 3) conflitto – 4) risoluzione

Stage craft (allestimento scenico): Carta – Relazione – Web

Urbanian Pavilion Shanghai 2010 – Photocredit Kossman-Dejong (https://www.kossmanndejong.nl)

Case History 2: Urbanian Pavillion Shanghai 2010.

Il tema del padiglione dell’Expo di Shanghai (2010) è la qualità della vita urbana, espressa come problematica in cinque macro-aree:

  1. Salute
  2. Apprendimento
  3. Connettività
  4. Casa
  5. Lavoro

L’innovazione sta nel cambiamento del mindset.

urban-pavillion-1

Case History 3: il comune di Bugarach. Venuto alla ribalta in occasione della presunta fine del mondo (2012), come unico luogo che si sarebbe salvato dalla catastrofe, è un esempio di come la narrazione genera un destino.

La narrazione genera un destino.

La comunicazione sta transitando verso “la problematizzazione del bene”. Non è più “il bene ti risolve il problema”. Si sta passando dal Dr. Kildare al Dr. House

Costruire un universo narrativo.

La narrazione genera una super-esperienza (io mi devo perdere nella narrazione).

Il palinsesto è la struttura che crea l’organizzazione narrativa.

Transmedia Storytelling: universi narrativi paralleli interrelati fra loro che portano alla gemmazione di storie.

L’utente
– vuole perdersi ed avvolgersi nel racconto, oppure…
– vuole esplorare.

Noi siamo dei copioni formattati in un certo modo, derivato da esperienze.

Qualche suggerimento bibliografico:

  1. Raccontarsela” di Alessandra Cosso, Lupetti Editore
  2. Manuale di Storytelling” di Andrea Fontana, Etas Libri
  3. Lost in a book” di Victor Nell, Yale University Press