“Valete troppo per non agire intelligentemente.” [Sebastiano Zanolli]
Sto facendo il gambero.
Ho iniziato a leggere i libri di Sebastiano Zanolli dall’ultimo (“Dovresti tornare a guidare il camion Elvis”), in accoppiata a quello scritto in precedenza (“Io società a responsabilità illimitata”), per poi passare a “Paura a parte” (il suo terzo libro).
Ed ora ho terminato il secondo: “Una soluzione intelligente alle difficoltà quotidiane“.
Tema trattato: l’importanza di fare networking, ossia l’importanza di tessere una rete di relazioni.
Scritto nel 2005, agli “albori” di quello che la rete oggi è diventata (Facebook insegna), elenca (e supporta con argomentazioni) i motivi che devono spingerci a creare una valida rete di relazioni. MA non con lo scopo di vendere/manipolare e “fare i piazzisti”, BENSI’ con lo scopo di creare (e ri-creare) una rete di relazioni sociali utile a scambi e condivisioni di opinioni, di conoscenze (intellettuali e non).
Creazione di una rete che valorizzi e mostri la nostra ricchezza umana (e professionale), le caratteristiche che ci rendono unici ed irripetibili (e quindi in grado di fare la differenza ovunque noi andiamo), senza però essere invasivi, percussivi e strabordanti (col rischio di generare una reazione di rigetto da parte della rete stessa).
Sarò ripetitiva, ma a me piace lo “stile Zanolli”: sintetico, linguisticamente semplice ma densissimo contenutisticamente.
E anche qui, come negli altri libri che ho letto, mette il dito nella piaga delle convinzioni limitanti che ci impediscono di esprimerci al massimo delle potenzialità.
Leggendo il libro spesso mi sono soffermata pensando a quante piccole e grandi verità vengono messe nero su bianco. Verità che spesso mi sono negata o ho accuratamente evitato.
Un paio?
“Non ho niente da proporre“: questa affermazione si combina alla perfezione con la scarsa chiarezza che ho nella testa; una curiosa commistione di identità varie professionali e personali che non riesco a cucire con un filo rosso che tutto lega e crea.
“Se qualcuno vuole aiutarmi, deve capire da sé di cosa ho bisogno, senza che glielo spieghi“: altro discorsetto che mi sono spesso ripetuta e che ben rappresenta la mia maledetta, congenita timidezza e paura nel chiedere (la paura del rifiuto). Due “bestie” che sto lentamente addomesticando, grazie anche all’utilizzo massiccio del web 2.0, che – facendo da filtro – mi permette di gestire almeno la prima fase di avvicinamento, dandomi un po’ di coraggio nel compiere i primi passi.
Come per gli altri libri di Zanolli, anche questo va riletto più volte per catturare appieno il fiume incessante di spunti e riflessioni che scaturiscono da ogni singola riga.
Da tenere sullo scaffale, a portata di mano, e da consultare ogniqualvolta ce ne sia bisogno per riepilogare, ricucire e chiarire.
Qual è il momento per iniziare?
Anche in questo caso la mia risposta vi deluderà.
Ora!
Anzi, era ieri.
E per questo vi chiederò nei prossimi capitoli di cercare, frugare, analizzare, ricordare chi e quando avete conosciuto questa o quella persona.
Ma vi ripeto che non c’è momento migliore di adesso per cominciare….
… La rete di salvataggio si costruisce prima dell’incidente.
Il paracadute si prepara prima del lancio…
Quello che si rischia nel rimandare l’inizio di una gestione cosciente della vostra rete di conoscenze è di perdere lungo la strada della dimenticanza un patrimonio umano incalcolabile.
Se pensate che questo pensiero sia troppo pragmatico o calcolatore, v’invito a guardare la cosa da un altro punto di vista.
Quello del rispetto e della valorizzazione del prossimo e di voi stessi.
Non rimarremo sul pianeta Terra per sempre.
Non avremo infinite possibilità di stringere legami con il resto dei nostri simili…
… Non scordatevi di chi incontrate.
Potreste non trovarlo mai più.[Sebastiano Zanolli, citazione tratta dal libro e riportata sulla pagina Facebook “La Grande Differenza”]
Un pensiero riguardo ““Networking””