Le difficoltà oggettive…

William-Kamkwamba-001

Quando ci sono “oggettive” difficoltà nel realizzare una cosa, conviene farsi qualche riflessione mettendosi una mano sulla coscienza e guardandosi onestamente allo specchio, nelle palle degli occhi.

Se un ragazzino nella profonda Africa, quasi analfabeta, è riuscito a creare un mulino a vento con materiali di scarto, per portare l’acqua ai campi di suo padre, nulla è “oggettivamente impossibile”.

Forse l’oggettivamente impossibile è preceduto da un “comodamente”.

Forse la struttura che ti sta intorno non ha capacità adatte.

E forse non vuoi cambiare la struttura che ti sta intorno, perché costruita funzionalmente intorno a te per lasciare che la tua personalità non venga oscurata.

Forse però sbagli.

Forse però va cambiato il punto di osservazione.
Forse cambiare la struttura intorno a te non equivale ad oscurarti, equivale a potenziarti.
Ad arricchirti e a farti fare quel salto di qualità che non vuoi fare. Ma che potresti fare.
E che ti permetterebbe una progressione continua in modalità auto-alimentazione.
È sempre la solita menata della “zona di confort” che ormai ha l’età dei datteri.
Sta a te scegliere.
La decisione spetta a te.
Valuta i pro e i contro.
Poi decidi.
Ma non dire MAI che ci sono difficoltà “oggettive”.
Perché davanti a gente che un po’ ne capisce perdi di credibilità.
Ma forse è un prezzo che sei disposto a pagare per soddisfare il tuo Ego e/o assecondare la tua paura evitando il confronto.
Non esistono “difficoltà oggettive”.
Una soluzione c’è, sempre. Basta trovarla.
Se poi non la vuoi perseguire, questo è un altro paio di maniche…
Ma non raccontarti (e non raccontare) storie che alla fine danneggiano solo te stesso.